Datemi un Pentium 3 e scoprirò il mondo: una breve storia

Raccontare una storia non è sempre facile, soprattutto quando si è ancora agli inizi, perché è risaputo: non si smette mai di imparare. Questa più che una storia sembrerà sicuramente un grosso elenco cronologico. In realtà è un tentativo di ripercorrere le mie vicende e ricordando il tempo passato scoprendo un nuovo affasciante mondo: il digitale.

Intel Pentium III
Il glorioso Pentium III sviluppato da Intel nel 1999. Fonte: Wikipedia.it

Il mio primo approccio con quella che sarà all’inizio del millennio una vera e propria “rivoluzione” avviene nel 2004, quando mio padre decise di regalarmi il suo vecchio PC, un Intel Pentium III assemblato con Windows 98 che ancora custodisco gelosamente. Ai tempi, nella mia zona le connessioni erano principalmente a 56K, per cui internet era solo un miraggio occasionale in cui mi divertivo sporadicamente a giocare con i primi giochi web sviluppati con Macromedia Flash (allora non era ancora stato acquisito da Adobe). Nel 2006 è la volta del mio vero e proprio primo computer: case giallo, masterizzatore DVD e CPU AMD. Un vero salto generazionale per l’epoca. Ad accompagnare il tutto, c’era l’immortale Windows XP. Nello stesso anno entra in casa mia il primo modem ADSL e nasce la necessità di comprare una scheda WiFi. Sono gli anni della maturazione per il web 2.0 in cui predominava una grafica molto colorata e uno stile poco minimalista. In quegli anni mi affaccio sui software di messagistica istantanea, Windows Live Messenger e Skype su tutti, che tanto si stavano affermando in Italia in quel periodo. La voglia di imparare è tanta e per la prima volta scopro le possibilità del mondo degli “smanettoni” e delle guide online, cambiando la grafica del mio sistema operativo e modificando il testo della scritta “Start” di Windows XP. Nello stesso periodo mi affaccio al mondo Linux, provando una delle distro annoverate tra le più leggere ancora oggi, Puppy Linux.

Nel 2009 seguo lo sviluppo di Windows 7, installando anche diverse build preliminari in un pc di test o in una Virtual Machine. Nello stesso anno aggiorno la mia configurazione hardware in maniera drastica, comprando una nuova scheda madre e il mio primo processore dual core, un Intel Core2Duo, installandoli da me. Nel periodo successivo, inizio a studiare da autodidatta (tramite dei libri e guide su internet) un linguaggio di programmazione, il Visual Basic.NET, che pur essendo molto basilare, consentiva rapidamente di interfacciare la parte grafica alla parte funzionale del piccolo applicativo. Inizio ad affacciarmi all’ambiente undeground e alle enormi possibilità che forniscono gli homebrew e le custom rom ai miei dispositivi. Sono gli anni dei custom firmware per PSP, che aprono nuovi orizzonti e nuovi utilizzi alla console, e dei “flash” alle rom dei mie telefoni, che piano piano iniziavano ad evolversi in smartphone; su tutti il mitico Nokia 5800 Express, il quale con piccole modifiche ai file di sistema permetteva di mantenerlo giovane e fresco nonostante qualche annetto sulle spalle.

Windows 8 Developer Preview
Il mio desktop durante il test di Windows 8 Developer Preview Build 8102 – 23/09/2011. Foto mia.

Nel 2011 inizio ad affezionarmi al mondo Microsoft, testando alcune preview build di Windows 8 e comprando il mio primo Lumia. Nello stesso periodo inizio a comprendere il potenziale delle reti peer-to-peer e la necessità di sicurezza nel mondo digitale. Studiando qualche nozione basilare di PHP e HTML, testo il funzionamento di una delle truffe molto in voga allora e molto pericolosa: il phishing. Esplorando il mondo Windows nelle viscere, scopro le numerose varianti che offriva allora, Windows PE e Windows RE tra tutti (il primo è una versione con solo i driver basilari che viene utilizzata nei setup del sistema operativo, il secondo è fornito con un SDK che permette di “plasmare” gli applicativi da inserire), e nel tempo libero preparo dei CD-ROM di ripristino e di emergenza da riporre nella mia personale “cassetta degli attrezzi”; strumenti che si sono rivelati molto utili in tutte le occasioni in cui ho aiutato un amico inesperto con dei problemi con il proprio computer.

Nel 2014 studio nozioni basilari di grafica e di video editing per esigenze scolastiche, in particolare sull’uso di Adobe Photoshop e Sony Vegas Pro, e ho la fortuna di partecipare nei tre anni successivi ad un progetto teatrale in veste di tecnico audio video, esplorando come la tecnologia si è inserita con prepotenza anche nel contesto delle arti figurative. Contemporaneamente partecipo al programma Insider di Windows Phone, segnalando attivamente bug e suggerimenti. Nel frattempo esploro il mondo Linux e le opportunità che offre e, per un breve periodo di tempo installo Ubuntu sulla mia macchina principale. L’open source è davvero affascinante come mondo, ma le esigenze legate al video editing mi costringono a ritornare a Windows.

Raspberry Pi e Arduino
Il mio primo Raspberry Pi Model B+ e il mio Arduino Uno. Foto mia.

In questo periodo scopro casualmente un miniPC chiamato Raspberry Pi, la piccola scheda che si rivelerà un compagno nello studio del Python e nell’affacciarsi al mondo dell’elettronica. Nel frattempo entra a far parte del mio mondo anche un Arduino Uno. Tutto il resto è storia recente, in continua evoluzione, sempre con la voglia di imparare, di tornare indietro alle origini e comprendere il funzionamento di un software, di un app o addirittura di un hardware e del suo sistema. In tutto ciò la rete del Web si è rivelata un prodigioso amico, fonte di un sapere e di una conoscenza in continuo sviluppo, non apprendibile dai libri a causa del succedersi di cambiamenti e novità in brevissimo tempo. Senza Internet, sono sicuro che la mia passione per il mondo dell’informatica si sarebbe comunque fermata a ciò che era davanti ai miei occhi, disponibile nell’immediato, come l’utilizzo del sistema operativo, senza la possibilità di accedere a ciò che sta dietro e scoprire come funziona il tutto. Oggi invece, è possibile ad accedere a una buona parte della conoscenza umana direttamente dal palmo della nostra mano, e senza dubbio ciò stimola in maniera consistente la curiosità e la voglia di imparare ad usare, e chissà anche a migliorare, questo innovativo strumento.

Articolo a cura di: Giuseppe Condò

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